Le grotte ed i Canyon sono ambienti altamente affascinanti, angoli remoti del nostro mondo che si donano solo a chi sa cercarli con passione.
Visitare questi luoghi è bellissimo, ma bisogna farlo con criterio.
In una grotta o in un canyon sottovalutare un rischio o sopravvalutare le proprie capacità può portare ad un incidente, e anche l’incidente più lieve (pensiamo ad una semplice slogatura) la, dove in altri ambienti significa la seccatura di dover cercare una farmacia per una pomata antidolorifica, qui, in ambienti “ostili”, può significare l’impossibilità di poter semplicemente andare avanti e quindi gioco forza doversi affidare ad una operazione di soccorso, che nel caso di una grotta può essere davvero molto lunga.
La guida speleo-canyon oltre ad essere in grado di ridurre attivamente i pericoli presenti nella progressione con le proprie competenze tecniche di attrezzamento della via di progressione, ha la preparazione tecnica-culturale per definire l’idoneità del cliente, raffrontate alle difficoltà da incontrare, ad affrontare il percorso programmato e, quindi, minimizzare la possibilità d’incidente.
Inoltre la specifica competenza tecnica della guida speleologica, nel malaugurato caso di un incidente, permette di adottare immediatamente delle specifiche linee di condotta per limitare eventuali danni, condizionare efficacemente la situazione dell’infortunato e attivare celermente le procedure d’intervento delle squadre di soccorso del CNSAS.
Ricordiamo che per legge solo le guide speleologiche possono accompagnare in visite in cavità naturali e artificiali che non siano state opportunamente adattate per un percorso turistico.
La giurisprudenza ha più volte riaffermato che l’esercizio abusivo di una professione (art. 348 del Codice Penale), si rende evidente con un comportamento anche singolo, anche svolto a titolo gratuito, anche con il consenso del destinatario, qualora questo comportamento sia caratteristico di una professione per la quale è previsto dallo stato una specifica abilitazione (Suprema Corte di cassazione Sent. 42790/07).
Alcune considerazioni più strettamente pragmatiche invece, fanno ritenere che avvantaggiarsi della professionalità di una Guida speleologica porta ad ottenere la garanzia di avere un esperto degli ambienti impervi offerti dalle cavità, dalle forre e dalle aree carsiche in genere, una grande competenza tecnica certificata dall’essere una guida professionista, ma anche una solida preparazione culturale che permette di trasformare un muto accompagnamento di sorveglianza tecnica in un viaggio tra amici, dove il professionista è un premuroso controllore sulle manovre tecniche e anche un preparato conoscitore degli ambienti visitati, che sa divulgare le indispensabili cognizioni culturali e, sa farlo, perché l’accompagnamento è il suo mestiere e non un suo hobby.
Per essere Guida Speleologica è necessario:
- Sapere
- Saper Fare
- Saper Essere
La scala di difficoltà adottata dal Collegio regionale Abruzzo e i riferimenti didattici per le tecniche di progressione, rendono una avventura con le guide un fantastico presente da vivere con passione e uno splendido ricordo da festeggiare a fine giornata in compagnia.